Storia cupa, cruda, violenta, praticamente lo stigma di una certa società, corrotta
fin dall’origine, tragica fotografia della dimensione putrida dei bassifondi
cittadini. La narrazione prende avvio da un mancato suicidio in un Luna Park di
periferia. Con ritmo sempre più incalzante, attra-verso lo scenario di un locale
malfamato, un quartiere teatro di aggressioni per tragiche rese di conti ed equivoche
frequentazioni, si assiste all’affermazione del sentimento puro e nobile che
pare legare, al di là del bene e del male, i protagonisti, così distanti tra loro
per età e ceto sociale, eppure così simili, nella fame d’amore che sembra
unirli. Una vicenda che non offre sconti né a lui, né a lei, per le rispettive debolezze:
Sebastiano, soprannominato il “Mago”, misterioso giostraio quarantenne
con la dote della preveggenza, strangolato dai debiti di gioco e Greta, giovane
donna dell’alta borghesia, oppressa da una madre ingombrante, isolata da tutti
e proiettata nella dimensione onirica dei fumetti per sfuggire a una vita di imposizioni.
Inganni, cattiverie, fino a un efferato omicidio rappresentano, appunto, le nubi
che si stagliano sull’orizzonte dei protagonisti; però, la passione erotica
che divampa fra queste due anime, per una strana piega del destino, offrirà loro
un secondo giro sulla giostra delle possibilità dell’esistenza.
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